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Immobili post Covid, come cambieranno le case degli italiani
Inserito il 18/06/2020Una nuova realtà per gli immobili post Covid. E' quella che emerge da un sondaggio effettuato per capire come cambieranno le case degli italiani. Andiamo dunque a scoprire quali saranno le nuove esigenze abitative.
La società immobiliare Pitzus Group, di Andrea Pitzus e specializzata in ristrutturazioni di ville in Costa Smeralda, ha realizzato un sondaggio tra i suoi clienti e fornitori scoprendo quali sono le cinque cose che cambieranno nell'acquisto e nella scelta degli immobili dopo il coronavirus.
Piztus ha spiegato: "La quarantena ha portato gli italiani a ragionare sulla loro vita e soprattutto sugli spazi in cui mangiare e dormire. Questo si rifletterà in un cambiamento epocale sulla scelta della casa e sulla rivoluzione degli spazi".
Spazi per lo smartworking
Secondo quanto emerso dal sondaggio, per l'81% degli intervistati il lockdown ha messo in luce i difetti e le limitazioni delle case. Tutto ciò determinerà un ripensamento della casa, che dovrà essere idonea ai cambiamenti delle nostre abitudini, nel lavoro, come nella scuola. Il ceo di Pitzus Group ha evidenziato: "Pensiamo a tutto quello che significherà lo smartworking, con la necessità di creare spazi appositi, che garantiscano privacy e anche il riparo da rumori esterni. Stesso discorso per i figli, che con l'educazione a distanza, avranno delle necessità molto simili".
Richiesta di abitazioni con giardino
Il lockdown e il dover rimanere in casa ha messo in discussione le scelte fatte in passato per l'acquisto e la ristrutturazione della casa. Secondo il 66% degli intervistati, crescerà la richiesta di abitazioni con giardino. Pitzus ha spiegato: "Qualora non ci fosse lo spazio necessario per un giardino, si può immaginare un giardino pensile, oppure, più sul versante del lusso, la voglia di possedere una piscina in casa".
Ripopolamento dei borghi
Il 45% degli intervistati ha poi evidenziato il ripopolamento dei borghi. In merito il ceo di Pitzus Group ha sottolineato che - come sta accandendo a Londra, dove tante persone stanno abbandonando le zone più densamente abitate per dirigersi verso la campagna - "anche in Italia chi ha una seconda casa, al mare o in montagna, vorrà trascorrere lì tempi più lunghi. D'altronde, con lo sdoganamento dello smart working, si potrà lavorare ovunque. Che sia davvero questo il momento della riscoperta dei bellissimi borghi italiani, di cui si parla già da anni?".
Maggiore coinvolgimento nei lavori di costruzione della casa
Il 55% degli intervistati sente poi l'esigenza di un maggiore coinvolgimento nei lavori di costruzione della casa. A quanto pare, i clienti saranno sempre più esigenti verso temi quali il comfort e la sicurezza. Su questo fronte, Pitzus prevede la necessità di canali per favorire l'incontro tra designer, clienti e costruttori: "Il tema sarà sempre di più la personalizzazione delle abitazioni. Il cliente vorrà essere maggiormente coinvolto anche nella fase strutturale: architetti e costruttori si interfacceranno a lui per capire i suoi valori e priorità, tra comfort, sicurezza, e spazi di socialità". Tra gli strumenti messi in luce per favorire questo aspetto ci sono le app per i cantieri, grazie alle quali i clienti possono controllare a distanza i lavori in corso.
Personalizzazione degli spazi
Il 72% degli intervistati ha manifestato la necessità di una maggiore personalizzazione degli spazi. A quanto pare, una maggiore attenzione del cliente nella fase di scelta e costruzione dell'immobile porterà a un'offerta sempre più personalizzata. Il ceo di Pitzus Group ha affermato: "Dalla personalizzazione degli spazi passiamo poi a quella degli interni. Dalle resine, alle carte da parati, alla domotica, fino alla scelta dei radiatori di design, in grado di abbellire la casa e stupire gli ospiti, come se fossero delle sculture. Insomma, ogni elemento delle finiture d'interni può diventare 'tailor made'. La personalizzazione è la direzione in cui sta andando il mercato".
Articolo visto su Idealista